La Repubblica: Berlusconi firma i referendum Radicali
Giunta, “Mai detto se Pd vota contro cade governo”
Il Cavaliere al banchetto organizzato dai Radicali accompagnato da Pannella sottoscrive i quesiti. “Anche quelli su cui non sono d’accordo, gli italiani si devono esprimere”. Poi nega ogni aut aut al Partio Democratico circa il voto del prossimo 9 settembre in Giunta al Senato
ROMA - Nega l’ultimatum al Pd. Cambia registro e, dopo aver firmato i referendum dei Radicali dice: Il governo deve continuare sta facendo cose egregie”. Dopo l’affondo di ieri, “se decado da senatore va a casa”, è un altro Silvio Berlusconi quello che oggi manda un messaggio di tregua ai suoi e ai Democratici. E che, comunque, non risparmia ai giudici “rossi” i soliti attacchi.
“Non c’è nulla da fare se c’è un pregiudizio politico nei giudici – dice – sono in questa situazione per colpa di una parte della magistratura, Magistratura Democratica. Ho 41 processi alle spalle nei quali non sono riusciti ad arrivare ad alcuna condanna, così hanno deciso di avvalersi di un’altra strategia, sono diventati i padroni di tutti i collegi che mi hanno giudicato. Le condanne solo esclusivamente politiche, infondate e ingiuste, tese a un disegno preciso, eliminare l’ostacolo Berlusconi”.
L’intemerata è partita dopo Silvio Berlusconi ha ufficialmente ‘sposato’ la causa dei Radicali per la riforma della giustizia, non limitandosi a un appoggio politico ma letteralmente, mettendoci la faccia. Anzi la firma. Così, il leader Pdl si è recato personalmente a sottoscrivere i quesiti preparati dai radicali “per una giustizia giusta”. Berlusconi ha scelto per l’occasione il tradizionale banchetto per le firme allestito dal partito di Marco Pannella a Largo di Torre Argentina, cioè a un passo dalla storica sede Radicale e altrettanto vicina a Palazzo Grazioli. E il Cavaliere è giunto accompagnato dal leader dei Radicali con il quale ha avuto un nuovo colloquio – ieri mattina si era intrattenuto a lungo in casa Pannella – questa volta nella sua residenza.
“Firmo non solo i sei referendum sulla giustizia, che sono sacrosanti, ma anche tutti gli altri su cui non sono d’accordo, voglio affermare il diritto dei cittadini italiani a poter dare il loro voto, sì o no, su dei problemi”, ha detto il leader del Pdl.
31 agosto 2013